:::Filippo Delmonte::: | Giornalista Sportivo
   
REDAZIONALI
 
 
10/09/2006
Bayliss rimanda la festa a Imola. Toseland è strepitoso. In SS vince Sofuoglu

Bayliss si complica la vita. Davanti a tutti scivola mentre sta cercando l’allungo decisivo e così eccolo gambe all’aria causa la chiusra dello sterzo. Riparte Troy ed è inferocito, il suo passo è allucinante e si mangia tutti fino al suo compagno Lanzi. Ma poi ancora un brivido, dritto per avere ragione di Lorenzo. Alla fine sarà settimo, grazie a Lanzi che rallenta vistosamente, e il vantaggio scende a +91 rispetto ad Haga. Per i titolo fondamentale gara2.

Ma la prima manche è stato l’ultimo giro di Kagayama. Esemplare il samurai che prima fa fuori Corser dopo una lunga cavalcata insieme. Alla fine attacca Haga, fino a quel momento in testa, e vince a mani basse. Una grande gara per il giapponese della Suzuki, prima di attesa e poi al momento giusto, quando Haga ha dovuto mollare per il deterioramento della gomma ha inflitto il colpo decisivo.
Terzo Corser che nonostante un porblemino di freni chiude sul podio senza incidere nel finale. Ci ha provato ma nulla da fare.
Visto che gara1 è stata un’incognita per la scelta delle gomme per l’innalzamento della temperatura Pitt ha pagato una soluzione più morbida e così dopo un bell’inizio piano piano si è staccato chiudendo quarto in volata su Barros.
Toseland da parte sua poteva approfittare della scivolata di Bayliss invece è stato protagonista di una gara anonima terminata al nono posto dopo un dritto nel finale avvenuto per sorprendere in staccata Muggeridge, sesto. Insomma anche gli avversari dell’ex carrozziere di Sidney vogliono proprio che il mondiale finisca qui

SUPERSPORT:

Charpentier si ritira, dopo un dritto, esce a testa bassa al nono giro mentre Curtain battaglia con Sofuoglu. La chiave del mondiale Supersport forse è stata proprio questa. Il francese campione in carica non vive un periodo fortunato e nel mentre davanti a sé trova un consistente Curtian che ora vola solitario a più ventisette su cinquanta punti ancora in palio. L’australiano della Yamaha si è dovuto inchinare a un magico Sofuoglu che ha voluto vincere su quella che è considerata la pista di casa visto che ha mosso i primi passi della sua folgorante carriera in Germania. Kenan è stato sornione e negli ultimi giri ha sferrato l’attaco al quale il sempre più leader del mondiale non è stato capace di rispondere. Un bel favore che arriva a Charpentier ma Seb al momento non è ancora a posto e potrebbe non riuscire a sfruttarlo. Vedremo…


L’ultimo gradino del podio è di Foret che al rientro in Supersport corre una gara maiuscola. Perde il contatto dai primi due e corre solitario. Gli hanno, Stiegefelt, poi caduto mentre era quarto, e Harms non riescono a tenere il passo. E così l’ex campione del mondo saluta la compagnia con un podio che vale oro dopo l’esonero dalla Superbike. Ennesimo esempio che i piloti non si rincoglioniscono da una gara all’altra o cambiando categoria.

Bella la gara di Nannelli e Vizziello finiti quinto e sesto alla fine di una bella rimonta. Peccato invece per De Angelis che quando era decimo è uscito di scena. Va invece a punti Roccoli, soltanto dodicesimo, che precede Sanchini, brillante fin dall’inizio.

GARA 2:
Che emozione Toseland. Ventiquattro giri a cannone, ha tenuto a bada gli animi caldi di Haga e Bayliss e si è accomodato sul gradino più alto del podio. James ha azzeccato la scelta delle gomme, così come Haga e dunque più tenere di quelle di Bayliss, e poi tanto cuore e gas spalancato. Ventiquattro giri senza sbavature e bravo a rintuzzare colpo su colpo gli attacchi di Haga.
Il giapponese da parte sua voleva assolutamente vincere dopo la delusione della prima manche, però ha sbattuto contro il muro Toseland e dunque un altro secondo posto che lo lascia ancora in lizza per il mondiale visto che Baylistic non è riuscito a chiudere la partita. Anzi negli ultimi giri è andato un po’ in crisi tirando i remi in barca. Quindi la festa per il titolo è rimandata a Imola per la gioia del popolo Ducatista.
Protagonista mancato è Barros. Dopo una bella rimonta, Alex era quarto e in cerca dei primi tre ma tutto è finito nella sabbia a causa di una scivolata che ha rovinato una gara fino a quel momento esemplare. La Posizione è stata così ereditata da Kagayama, molto brillante all’inizio, poi sceso nel finale.
Quinto è invece Muggeridge che precede un Lanzi sottotono sulla pista che lo esaltò nel 2005.
Fabrizio chiude invece ottavo alle prese con un set up non azzeccato e dunque ha dovuto lottare con la moto più che con gli avversari. Nel complesso bella prova! Dopo la botta di ieri Chili ci ha provato ma nulla da fare.

 
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