:::Filippo Delmonte::: | Giornalista Sportivo
   
REDAZIONALI
 
 
18/12/2006
Poggiali si ritira...Peccato

Manuel Poggiali ha vinto in modo fulminante. Ha bastonato tutti in 125 e poi in 250 al primo anno, ha fatto gridare i suoi tifosi e gli appassionati per le sue imprese. E poi con altrettanta velocità si prende una pausa di riflessione a 25 anni! Strano il ragazzo oppure strano il mondo della moto? Opterei più per la seconda possibilità. Come è possibile che un pilota da una stagione all’altra non vada più avanti? La risposta di molti, e mi fa arrabbiare terribilmente, è bollito! Bella parola bollito. Bollito come una gallina o un cappone da brodo! Ma smettiamola di dire eresie cerchiamo almeno una volta di valutare le cose in modo razionale e non guardare il semplice e mero risultato. Il pilota di San Marino ha vinto, stravinto, umiliato gli avversari. La manopola del gas insomma il ragazzo la fa andare. Poi negli ultimi due anni qualche problema: è divenuto l’ombra di sé stesso e addio risultati. Ma come è possibile? Semplicemente può avere avuto un blocco mentale in seguito a delusioni, e parecchie da quanto ho sentito, e dunque ha bisogno di risalire la china soprattutto per un carattere introverso come il suo. I bei modi, avere un carattere introverso sono qualità che non pagano e ora nel suo silenzio dovrà trovare la forza di reagire per dimostrare che un pilota non scompare dal giorno alla notte. La KTM lo ha lasciato a piedi senza dire nulla, all’ultimo momento, con il classico atteggiamento del motociclismo moderno, quello del consumismo. Dalle stelle alle stalle e chi se ne frega. Si spendono milioni per correre e quindi bisogna sposare la causa: se non vai più a casa, tanto ne arriva un altro. Ma perdere un talento come Poggiali non fa certo bene al mondo delle corse.

Ora Manuel aspetterà un anno, speriamo che nessuno lo dimentichi nel frattempo, per ricaricare le batterie e ripresentarsi nel 2008. Farà bene? Personalmente non lo so però posso dire che passare in Superbike non sarebbe stato male. Avrebbe trovato un ambiente diverso, più alla mano e forse più adatto alla sua personalità. Il mondiale giusto per riprendersi e fare qualcosa di buono nella stagione del grande arrivo di Max. Non sarebbe certo stato male e poi avrebbe corso per intero senza dover aspettare il momento di entrare come sostituto, soluzione peraltro difficile nel Motomondiale 250.
Alla fine di tutto però rimane un solo rammarico: avere perduto un altro grande pilota

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