:::Filippo Delmonte::: | Giornalista Sportivo
   
REDAZIONALI
 
 
12/01/2007
La terra dei cachi

La terra dei cachi, cantava Elio in tempi non sospetti! E più andiamo avanti e più i cachi si trasformano in altri prodotti, certamente meno buoni, che fanno dell’Italia un paese sempre più sconcertante. Certamente gli altri non brillano, ma noi cadiamo sempre più in basso. La politica guarda solo i fatti suoi: tante promesse, bei discorsi e nulla più se non un caos sempre più grande e preoccupante.
In un Paese allo catafascio oggi puntiamo il dito su tre episodi che mi ronzano in testa già da qualche tempo che danno una spiegazione al nulla a cui stiamo andando incontro.

- Il massacro di Erba conferma il non ritorno della mente umana. I tuoi vicini fanno baccano, li odi per chissà quale motivo e nell’arco di poche ore diventi una bestia sanguinaria sullo stile di CSI. Scena del crimine da rabbrividire, menzogne e gli assassini che non ti aspetti in grado di ammazzare tre persone, quasi quattro, e un bambino di due anni. Due coniugi non certo dalla faccia simpatica ma chi si sarebbe immaginato quello che avrebbero compiuto con leggerezza e sangue freddo. Due bestie che andranno a fare compagnia ai colleghi che in aprile uccisero Tommaso. Si pentiranno, avranno rimorsi? Difficile crederlo! Sui rimedi a certi delitti solo uno forse funzionerebbe…

- La tragedia di Ustica non è stata commessa da nessuno! 27 anni per arrivare a una conclusione ovvia visti gli interessi in gioco e dunque i parenti delle vittime ora avranno un motivo in più per odiare i potenti. I loro cari, morti solo perché nel posto sbagliato nel momento sbagliato non avranno giustizia. Tutti i giorni si parla di giustizia e per voi è questo il metro da applicare? Verbali stracciati, rubati, radar cancellati e un aereo in fondo al mare. Solo questo rimane dopo anni e anni di morti ammazzati prima degli interrogatori, omertà e interessi troppo alti in gioco. E poi parliamo di giustizia! Complimenti.

- Il Papa si adegua ai tempi: studia comunicazione e fa tornare la Chiesa ai tempi del Medioevo. Non c’è giorno che non riesca a mandare un messaggio su ciò che gli sta a cuore cercando di portare dalla sua parte alcuni schieramenti politici. Questa sì che è comunicazione di massa! Ma è anche vero che pare di essere tornati indietro nel tempo dove il Papa vuole la sua gloria facendo parte della politica senza preoccuparsi troppo degli interessi di sua competenza come salvare le pecorelle smarrite. Pacs o non Pacs sarebbe ora che la chiesa non costituisse un ostacolo in quanto i paesi civili sono già andati nella direzione di garantire diritto anche alle coppie di fatto e non solo a chi vola a nozze, usanza peraltro sempre più in declino visti anche gli enormi insuccessi che l’unione oggi porta con sé. Quindi il caro e stimato Papa Ratzinger dovrebbe vedere il mondo con un occhio moderno accettando i cambiamenti, certo esprimendo pareri ma non condanne o accuse. Il mondo di oggi ha certe esigenze che vanno studiate e semmai ponderate ma certamente con il muro contro muro non si arriverà da nessuna parte. E la chiesa dovrebbe aiutare anziché condannare.

 
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