La pantera è tornata sul casco, seppur stilizzata rispetto al passato, per una nuova e avvincente battaglia. E così già prima del via siamo tornati indietro con la memoria e anche dopo lo spegnersi del semaforo rosso la storia era la stessa degli anni di dominio in 250. Cambiavano solo i colori e la moto per il resto Max Biaggi ha guidato come solo lui sa fare. Anzi di più. Non si è risparmiato, ha messo in mostra una grinta strabiliante. In Superbike si danno le sportellate, sempre in termini di correttezza, e allora si è adeguato!
Ma andiamo per gradi. E’ partito quarto, si è messo in scia alle due Yamaha e Toseland, poi quando ha visto che il pilota Honda, Toseland, cercava la fuga, si è disfatto di Corser e Haga, poi andati indietro a causa di una scelta sbagliata di gomme, ha ripreso Toselan. Lo ha passato, si è fatto ripassare e poi a tre giri dalla fine, dopo averlo cotto a puntino, si è ripreso la leadership e ha messo tra sé e il veloce britannico il tanto che bastava per andare a vincere la prima manche della Superbike, così come era successo a Suzuka nel 98 quando vinse all’esordio nella 500.
Seconda piazza per Toselan abbiamo detto e che gara che ha fatto! La Honda è migliorata rispetto allo scorso anno e lui la guida ancora meglio. Un feeling perfetto e una manetta da primo della classe. Prova ne sono le due staccate con le quali ha fulminato prima Haga e poi Biaggi.
Il terzo posto è invece andato a un magico Lanzi. Partito dietro a Bayliss e dunque sesto, Lorenzo con calma ha recuperato e alla fine, quando ha visto Kagayama nel mirino ha messo il turbo. Pirma si è disfatto di Baylistic e poi del giapponese della Suzuki, tornando così sul podio dopo un lungo digiuno.
Polita al debutto in Sperbike è subito finito in zona punti, tredicesimo, dopo una gara buona e dove si è divertito come lui stesso ha ammesso.