:::Filippo Delmonte::: | Giornalista Sportivo
   
REDAZIONALI
 
 
23/04/2007
LA RIVINCITA DEI NEERDS

Campionato italiano, che bagarre! Un livello così alto era difficile immaginarlo e invece i margini tra primi e ultimi sono diminuiti a dismisura. A parte i giri veloci, compagni di viaggio sempre utili per stilare delle classifiche e dei commenti, quello che fa impressione è vedere l’alto livello messo in mostra, soprattutto nelle categorie Stock 1000 e Supersport. Da qui gare incerte, ricche di sorpassi e lotte al calor bianco che denotano l’ottimo banco prova in vista di tornei iridati per i protagonisti. IN un nugolo serrato di piloti dal polso destro bello agile, ci soffermiamo su alcuni dei grandi nomi della domenica toscana.

Danilo Marrancone. Lo scorso anno il team con cui correva, forse altri addetti ai lavori lo davano per una scommessa persa e dunque complimenti sinceri a chi pensa che i piloti diventino scemi da un anno all’altro, non sapendo andare più in moto.
Danilo è la prova che per poter ambire al podio, oltre al talento, ci vogliano un team che crede in te, sappia lavorare e metterti a punto una moto veloce. Tutte caratteristiche arrivate in questo 2007 in casa dell’abruzzese che in un sol colpo ritorna al vertice con costanza, vedi i tre giorni di gara, e dimentica gli infortuni dello scorso anno. Chi sa guidare una 600 stock, è capace di andare forte anche con la Supersport! Cosa che ho sempre pensato e che ora ancora una volta si conferma e fa vedere quanto l’uomo valga in certe imprese, quanta umiltà è necessaria per buttare giù i bocconi amari, per poter poi risorgere e tornare a calcare la scena, lottando fino all’ultimo con Roccoli e Vizziello, i punti di riferimento della categoria.

Gianluca Vizziello. Il pilota di Policoro è in costante crescita e anche ieri ha fatto vedere grandi cose regalando al team RG il primo podio della carriera per la squadra nata lo scorso anno. A Spezia hanno e lavorano sodo e il secondo posto di Gianluca è una bella rivincita per tutti quelli che hanno fatto discorsi sulla competitività dei mezzi della squadra voluta da Gianfardoni. Una grande moto, un grande staff messo in piedi dalla famiglia Gainfardoni: da Stefano, telemetria, a Claudio, capo tecnico della moto di Vizziello, passando per il mago delle sospensioni Frenki, a Emiliano e a tutti gli altri tecnici e ragazzi della hospitality che hanno fondato un grande gruppo dove i piloti si sentono a casa. Vizziello da parte sua ci ha messo il talento, la tecnica e la costanza. Rispetto allo scorso anno ha fatto tesoro delle lezioni della pista, pensando a raccogliere punti e giocarsi tutto nelle prossime gare. Era importante finire sul podio e il leone di Policoro ci è riuscito, regalando così morale e stimoli in vista dei prossimi impegni mondiali e tricolori.
A completare la festa ci ha pensato Alessio Velini, ottavo, e in grande crescita. Alessio ha tutte le carte in regola per giocarsi il podio, una squadra e un gommista, Dunlop, che crede in lui ed è pronto quindi a giocare la parte del protagonista.

Massimo Roccoli: gara esemplare. Bravo a rintuzzare gli attacchi di Vizziello, tornando alla vittoria dopo il finale thriller di Imola 2006. Parte del merito va al team Lorenzini, sempre attento a schierare il miglior mezzo possibile per consentire al fantino di Verrucchio di giocarsi la vittoria.

Michele Pirro. Bella manetta. Vince all’esordio nel tricolore Stock e il suo primo giro è alla Max Biaggi. Veloce allo spegnersi del semaforo, Michele, nelle prime tornate ha saputo mettere tra sé e il compagno di squadra, Corti, un margine incolmabile. Bravo nella messa a punto, Michele è un pilota da tenere in considerazione, visto che va forte anche nel finale!

Claudio Corti: E’ il più spettacolare della serie Superstock. Guida sempre a cannone e lo sa fare anche quando ha problemi. E’ senza dubbio il più talentuoso. Ha trovato un compagno scomodo come Pirro che gli ha forse messo un po’ di pressione e questo gli farà bene per maturare totalmente. Pierino la peste è in grande evoluzione come uomo, più serio, conscio delle sue possibilità e tecnico, si sta formando e una volta raggiunta la maturazione completa sarà ancor più forte. E saranno dolori.
Ah dimenticavo! Il distacco preso al Mugello non è assolutamente veritiero. Il tutto è uscito da una serie di episodi: una moto tutta da sistemare e una bagarre dura con avversari di polso. A conferma di ciò basta guardare indietro: i test invernali e la gara di Valencia. Non è uno che becca un secondo e passa al giro! Ora è tempo di Olanda e Super Claudio rimane il punto di riferimento.

Matteo Baiocco: che bravo Matteo! Lotta con il coltello tra i denti, non ha timori reverenziali e si conferma protagonista anche in Italia. Sarà un osso duro per tutti e il podio del Mugello è stato veramente bello e importante per lui. Ha raggiunto un feeling eccellente con la R1 mettendoci del suo. Una crescita sbalorditiva e un altro pilota della grande Italia della Stock. Ah per chi non lo sapesse, la sua livrea è gialla e blu, ed è costantemente tra i primi.

Ayrton Badovini: Il pilota della MV al momento lo associo a Mattia Pasini. I due italiani, corrono in categorie diverse, ma hanno un comune denominatore: la malasorte. Il riminese nella 125 non arriva al traguardo perché vittima di guasti che gli impediscono di mettere in mostra il suo talento. Ayrton per un motivo o per l’altro ha subito tre ko per caduta. Al Mugello è entrato in contatto con Conforti e addio sogni di gloria! Speriamo che sulla strada per andare in Olanda perda tutta la sfortuna di cui è munito per tornare nelle posizioni che gli competono quelle del podio.

Luca Conforti: Ha sposato la scommessa Honda CBR è i fatti gli danno ragione. E’ andato forte per tre giorni fino al contatto con Badovini, che in gara ci sta, che non gli ha permesso di ottenere un piazzamento importante, era quarto. La stoffa però c’è e sulla Honda del team Emmebi è andato come un treno. Un binomio che osa sfidare le competitive Ducati con una CBR messa a punto a regola d’arte. Saranno una costante per l’intero campionato e se la marca dell’ala ha voglia di puntare a vincere in Italia dovrebbe dargli una mano che meritano ampiamente.

Alex Gramigni e Luca Pini: sono stati i migliori con le quattro cilindri in un nugolo di Ducati. Hanno corso bene dando il massimo. Gramigni si conferma così al vertice e Pini fa lo stesso con una moto non ancora al top della preparazione. Bravi!

Marco Borciani: il campione in carica non si tocca. Vuole confermarsi e ci mette tutto. Non è ancora allenato a sufficienza visti l’impegni da team manager, ma ottenere due vittorie in una settimana non è da tutti. Un personaggio del paddock. Onore delle armi a Brignola grande guerriero e bravo a giocarsi la vittoria fino in fondo.

Mauro Lucchiari: licenziato dal team Speed Shadow si è presentato con la Ducati messa a punto da GPM conquistando un podio prezioso e degna rivincita nei confronti di chi non credeva più in lui.

Roberto Lacalendola: Mi era arrivata tempo fa una mail dal genitore di questo ragazzo, dove spiegava il perché non fosse stato preso al mondiale. Questione di soldi. Il manico però non si compra e così trovata la moto del team Roma racing ha messo tutti in riga con una gara esemplare. Fantastico! Degna rivincita nei confronti di un mondo sempre più inquinato dal business o dalla sopravvivenza, come dir si voglia.

 
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