:::Filippo Delmonte::: | Giornalista Sportivo
   
REDAZIONALI
 
 
19/11/2007
A Parma multa per chi va a signorine, ma fatemi il piacere

I parmigiani non potranno più fermarsi dalla signorine di facili costumi parcheggiate sulla pubblica via. Il decoro di una città che maschera i suoi problemi sotto la solita coltre di perbenismo, ora scende in campo contro la prostituzione. E come lo fa? Dando multe agli avventori e alle venditrici di sesso spiccio. Insomma il Ducato continua la sua opera di rimpinguo delle casse comunicali punendo chi si ferma a chiedere quanto vuoi! Multe da 50 a 500 euro e attenzione portatevi la grana, altrimenti vi mandano il verbalino a casa con motivazione adeguata per non cadere nel tranello che l’ammenda venga ritirata dal giudice di pace perché viziata da motivi imprecisi. Così attenzione! Il vostro matrimonio potrebbe andare a rotoli.
Parma si conferma così all’avanguardia del come spillare soldi ai contribuenti. Ed è questo che manda in bestia. Il finto perbenismo da due soldi di cacio. Fingono di preoccuparsi di una piaga sociale per ricavarne denaro.
Nel Paese dove la Chiesa, il Vaticano, fa danni enormi, tra cui figura la voce ipocrisia al primo posto, non si astiene il comune di Parma che fa finta di combattere una crociata per poi utilizzare i denari per motivi spesso futili, come i fiori sul ponte di mezzo. Insomma la città del mascherato agio economico, ne subirà un’altra. Un tentativo per fare pubblicità, ma nel modo sbagliato. Se il sindaco vuole combattere la prostituzione, pensi a qualcosa di meglio.
Perché non cercare una risposta corale al problema, aprire un dialogo con le altre città, non solo dell’Emilia Romagna, ma di tutta Italia, farsi promotore di qualche idea nuova e semmai già utilizzata dagli altri Paesi europei, non punire con semplici ammende o ricatti. Il problema è grave e merita di essere risolto, ma si sa in Italia tutto ha un prezzo, ma anche pagando non si risolve un bel niente.

Sarebbe ora di guardare come funziona all’estero, Olanda, Spagna, Inghilterra per capire come agire. Il popolo a prostitute ci va, e ci va anche se è vietato e i vigili urbani, esempio di mal- servizio italico, nascondendosi nei cespugli e brillanti a uscirne fermano il malcapitato.
Molta gente nel sesso a pagamento trova motivo di scappare dalla realtà quotidiana, fuggire da un disagio verso la donna nella forma del corteggiamento e trovando dunque più pagare una ragazza. E spesso ci va gente sposata e fidanzata per scappare dalla routine senza correre rischi di essere preso con un’altra e consumando così trenta minuti di sesso diverso, respirando un altro profumo e stringendo altra carne. Oppure persone con problemi, fisici o psicologici rifiutati trovano quel momento d’amore per sentirsi parte di una società che li ha rifiutati. Insomma i motivi per andare a cercare un amore bugiardo, o per una semplice scopata, come si definisce in gergo, sono molteplici.

Da qui trovo assurdo proibire in modo così assurdo. Perché i nostri cari sindaci, le autorità non pensano in grande. Semmai aprendo le vetrine, riaprendo le case chiuse, club, con regole ferree, controlli per le ragazze, facendo pagare loro le tasse si combatterebbe il racket della prostituzione che mantiene milioni di delinquenti che sfruttano delle povere ragazze. Rendiamolo un lavoro, certo non molto blasonato, ma certamente più sicuro e meno umiliante per chi popola le strade e per i clienti, che volente o nolente sono gli unici che mai rinunceranno ad andare a cercare nuove emozioni e per questo non meritano condanne. Fare sesso non è reato se fatto nei luoghi appropriati. Ma in Italia, si scambia troppo facilmente il cittadino con un delinquente. E’ questo l’errore chi paga è spesso l’onesto, troppo poco il disonesto e anche per questo che extra comunitari, romeni ecc. fanno ciò che vogliono da noi. Glielo permettiamo!

Quindi: Vignali, faccia in modo di dare un giro di vite che possa essere da esempio, non mutilare ancora le tasche dei parmigiani con assurde trovate che non portano a nulla di positivo. Combattiamo lo sfruttamento con metodi adeguati non con le solite multe facendo diventare il puttaniere un delinquente, così come accade ora per chi beve un bicchiere in più. E’ ora di darci un taglio con la facile pena, proviamo una volta per tutte a risolvere veramente i problemi lasciando da parte i facili discorsi e l’ipocrisia che contraddistingue un paese, una città, antiquato, ignorante, mai al passo con i tempi. I tempi scanditi dall’uomo e dal mondo.

 
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