:::Filippo Delmonte::: | Giornalista Sportivo
   
REDAZIONALI
 
 
06/03/2006
Il rumore delle moto fa discutere!

La passione per la moto è sempre più dilagante, la voglia di velocità di divertirsi in sicurezza dentro a un circuito è un fenomeno che negli anni si è attestato su numeri sempre più alti, riempiendo ogni sorta di turno, di giornata di prove. E non sono solo i piloti o gli amatori che si dilettano in qualche trofeo a prendere d’assalto le piste italiane, ma si vedono sempre più spesso i semplici appassionati che utilizzano solitamente la moto per strada. Un fenomeno sempre più frequente che si va a scontrare con le difficoltà degli impianti a dare giornate di prove libere per colpa del rumore. La gente si lamenta a gran voce, urlano contro i maledetti tubi di scarico che vanno a inquinare la loro quiete. Ma si può dare? In Italia si! Si fanno crociate contro ogni cosa e soprattutto contro il nemico a due o quattro ruote, senza pensare l’utile che gli appassionati portano nei paesi che ospitano tracciati permanenti.
Il problema non è da poco e qualcuno dirà, questo è uno di parte e non fa testo. Le moto e le macchine fanno casino e bisogna eliminarle, in più inquinano. Sarebbe una risposta sicuramente valida, ma voglio porre alcune considerazioni per cercare di spiegare una polemica che ha poco senso di esistere.
Innanzitutto le piste portano soldi, e non pochi, a paesi o città. Nel 1985 l’Università di Parma fece uno studio sul paese di Varano de’ Melegari. Bene in quell’epoca l’indotto che il Riccardo Paletti portava al piccolo agglomerato urbano era quantificato in 5 miliardi di lire all’anno. Venti anni dopo, tale ricavo, come minimo sarà triplicato vista la quantità maggiore di utenti, di gare e di giornate aperte agli appassionati. Non male per un paese che conta 2000 anime. Diciamo che la pista è una fonte di ricchezza.
Altro dato: a Monza si muovono verdi e cittadini contro uno dei teatri della velocità più belli e mitici della storia. Il motivo? Il rumore, l’inquinamento acustico. Ma si può? Monza è un proseguimento di Milano, per cui non è una zona tranquilla, al contrario è colma di smog e di baccano a ogni ora della giornata e così la gente si lamenta se girano moto o macchine per una giornata in più all’anno! In questo caso oltre a dimenticare il fardello di soldi che portano gli utenti del tracciato riusciamo a dimenticare anche l’immane chiasso che fanno auto e camion! In più le case sorgono come funghi al di la del muro di cinta del parco e della pista. Dietro Lesmo sono state costruite fior di case e si vuole la chiusura della pista. Ma chi lo ha ordinato di andare a vivere dietro a una curva di un autodromo? Nessuno penso io! Però diciamo che la terra può costare meno e dunque va bene alloggiare lì!E’ lo stesso discorso di coloro i quali sono andati a vivere di fianco al kartodromo di Parma o di quelli che vanno di fianco all’autostrada e pretendono vengano erette barriere anti rumore a spese della società autostrade!
Siamo proprio in Italia, dove chi ha torto alla fine ha ragione! Bisognerebbe avere un po ‘di consapevolezza in più e non colpire sempre le piste che da che mondo e modo sono nate prima di tante case.

 
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