:::Filippo Delmonte::: | Giornalista Sportivo
   
REDAZIONALI
 
 
07/03/2006
2005 e 2006 a confronto

Battaglia allo stato pura e valori in campo molto equilibrati. E’ questa la ricetta della Superbike versione 2006, molto combattuta e tornata non solo ai fasti di un tempo, ma ancor più livellata nei suoi valori. Le moto sono pressappoco in parità, il monogomma fa si che tutti partano con lo stesso materiale di base e i piloti, a fronte di tutto ciò, possono fare la differenza.
Le prime due gare della stagione sono così scivolate via in un totale equilibrio e sarà dura dichiarare un favorito. Proviamo dunque a mettere a confronto le prime due gare del 2005 l’apertura del 2006 per vedere le differenze e soprattutto scoprire che non esiste un mattatore in formato Suzuki- Corser 2005.

Corser e la Suzuki:

Il campione del mondo in carica lo scorso anno totalizzò in 4 manche ben 91 punti contro i 63 di quest’anno e ha già commesso un errore, gara due in Australia, da zero punti, cosa che lo scorso anno non accadde, infatti chiuse il mondiale con tutte le cassale piene di punti. Già questo dimostra come il coccodrillo quest’anno sia sotto pressione e come debba viaggiare anch’egli all’ultimo buco in ogni giro di ogni gara. Nel torneo scorso infatti non fu mai messo sotto pressione, anche contro il gigante Vermeullen, Troy riusciva a gestire la situazione forte del cospicuo vantaggio in graduatoria. Quest’anno questo non succede.
Passo indietro per Kagayama. Il giapponese entusiasmò, si candidò come unico avversario di Corser e diede man forte all’egemonia targata Alstare Suzuki. Infatti nel 2005 in quattro manche collezionò tre secondi posti e una vittoria, per un totale di 75 lunghezze, nel 2006 ne ha invece solo 14 anche se può recriminare sulla caduta del Qatar (buttato in terra da Haga mentre era primo)

Cresce la concorrenza:

Toseland con la Honda ha racimolato 74 punti, 52 punti in più rispetto all’epoca Ducati. Fino ad ora è salito tre volte sul podio vincendo una manche. Lo scorso anno ebbe come miglior risultato due sesti posti e soprattutto si portava sul groppone le brutte cadute rimediate in Qatar nei test. AL pianista dunque il cambio di casacca ha fatto bene. Guida alla grande e soprattutto è più rilassato.

Trend positivo anche per la Yamaha. La R1 è migliorata a dismisura rispetto all’inizio 2005. I progressi fatti avanti da metà stagione scorsa in poi non hanno subito rallentamenti, al contrario la R1 è arrivata in Qatar in super forma e anche l’avere confermato i suoi alfieri ha dato una bella spinta alla marca dei tre diapason. Haga infatti ha totalizzato 42 punti nonostante non sia soddisfatto del feeling con il set up, nella stessa situazione, nella stagione passata totalizzò soltanto 17 lunghezze. Pitt da parte sua ha migliorato il suo trend di 14 punti, non pochi considerando che aveva impressionato al debutto in sella alla R1.
Leggero passo in avanti anche per la Kawasaki. Da 9 punti del 2005, Wlaker è passato ai 12 di quest’inizio mondiale. Tre punti in più, ma da dire che la ZX 10 è totalmente cambiata e così il team PSG1 deve ancora trovare il giusto bando della matassa. Situazione che ci può stare valutando il ritardo con cui sono arrivate le moto dal Giappone: a dicembre, mentre gli altri già stavano girando e soprattutto le concorrenti non sono poi cambiate così tanto.

Bayliss e la Rossa:

Dell’australiano della Ducati che dire? Immenso! Tutto cuore e tanto gas! Qualità che ora lo fanno volare in testa al mondiale, seppur con un solo punto di vantaggio, dopo tre anni di MotoGp. La 999 è ancora una bella moto, in inverno è stata ulteriormente migliorata, ma soprattutto il fattore umano ha giocato un ruolo fondamentale nella rinascita della Ducati che su certi tracciati patisce un po’ la concorrenza, ma è tutto sotto controllo grazie alla tempra del suo capitano. Infatti rispetto allo scorso campionato la Rossa ha totalizzato 90 punti, 15 sono di Lanzi e 75 di Bayliss, contro i 76 dello scorso anno.

Dopo avere snocciolato questa serie di numeri, diciamo solo una cosa. La Sueprbike è più aperta che mai e fino alla fine rimarrà tutto indeciso in un torneo dove pilota può ancora fare molta differenza dopo che le moto hanno raggiunto una competitività di pari livello.

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