:::Filippo Delmonte::: | Giornalista Sportivo
   
REDAZIONALI
 
 
08/04/2006
L'ultimo saluto a Tommy

Pedalando verso il centro di Parma si notava il silenzio di una città che in quel momento era tutta intorno al Duomo per dare l’ultimo saluto a Tommaso.
Serrande chiuse, altre abbassate a metà, nessuno in giro, non una macchina, non un pedone. Nulla! Attraversato il ponte di mezzo si iniziano a intravedere persone silenziose prima di arrivare nelle vie dietro a piazza Duomo. Non si passa tanto è la calca. Famiglie intere, bambini in braccio alle mamme, anziani, ragazzi giovani tutti raccolti in silenzio per dare un abbraccio a quel bellissimo e stupendo angelo strappato dalla sua famiglia.
Parma, e non solo, si è chiusa in un silenzio di lacrime attorno a una famiglia ribalzata da un giorno all’altro sulle cronache italiane per un gesto senza senso. E così una marea di gente dagli occhi lucidi si è avvicinata fisicamente alla famiglia Onofri con un rispetto totale. Nemmeno i bambini soliti a urlare, piangere riuscivano a spiaccicare parola in braccio alle loro mamme che con un dolce bacio li tenevano vicino a loro! La città che sperava di festeggiare il ritorno a casa di Tommy si è unita in cordoglio, in lutto cittadino, tutti uniti per fare capire il dolore che l’Italia ha provato dinnanzi a un orribile gesto e con in mano la foto dell’angioletto Tommaso, che un bambino teneva in bella evidenza mentre si allontanava dal centro nevralgico di una Parma ferita a morte.


Nel momento in cui si saluta Tommaso, vittima innocente di pensieri bestiali, un pensiero va all’avvocato di Alessi, la dottoressa Ferraboschi. Questo legale venuto alla ribalta negli ultimi giorni difende un rifiuto della natura, uno che non sa cosa vuole dire l’affetto e l’amore ma questo avvocato, forse eccitato dallo scalpore e dal ritorno mediatico della vicenda, fa capolino in tv e sui giornali con dichiarazioni che fanno rimanere lì. Lei ha paura della gente che le fa pressione sull’animale che difende e così oltre a volere interpretare la parte dell’eroina cerca anche di ottenere una perizia psichiatrica per il suo assistito. Ma siamo matti? Adesso vogliamo cercare scorciatoie per non fare passare una vita in carcere a un avanzo della natura? Capisco che bisogni difendere tutti, è la legge che lo dice, ma cercare di accorciargli la pena questo no! Assolutamente no! Alessi deve pagare e deve pagare con una pena esemplare. E poi basta dire di avere paura del carcere, quel sentimento che tutti hanno provato, lui lo deve vivere giorno per giorno, secondo per secondo con il presentimento di non vedere mai più un tramonto e vivere con la paura di non riuscire a completare il suo ciclo di vita.
E adesso speriamo che la legge italiana dia una grande dimostrazione con una legge specifica per tali crimini che non devono mai più ripresentarsi!

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