:::Filippo Delmonte::: | Giornalista Sportivo
   
REDAZIONALI
 
 
23/05/2006
Pochi soldi, troppa scelta

Si dice che il 2006 abbia avuto un aumento di piloti licenziati rispetto al 2005, ma dove sono tutti questi conduttori? Trofei dai numeri sempre elevati, vedi Motoestate e Premier Cup (ex Mobil) si sono ridotti notevolmente, si rimane su cifre sempre buone ma rispetto al passato recente la situazione è decisamente peggiorata. C’è da meravigliarsi? Certamente no! In una penisola dove i soldi faticano a scorrere è logico che uno sport come il motociclismo sia in crisi! Però mai parlare di crisi, anzi, tutto va bene, tutti belli, tutti felici! Ma come si fa a ignorare il problema? I costi devono essere tagliati e qualcuno ci deve mettere mano. Correre una prova di un torneo promozionale costa in media, con una 600, tra i 1200 e i 2000 euro mica male, due stipendi per una gara! Il motivo? Il prezzo delle gomme è elevato, spropositato rispetto alle altre nazioni europee, gli autodromi sguazzano che è un piacere: box sempre più cari e turni di prova da prezzi ormai improponibili per non parlare degli affitti richiesti ai moto club che fanno sacrifici sempre più grandi.

A tutto ciò cosa si risponde? Nulla! Tanto i piloti ci sono. Ma ci sono in maniera differente, semmai fanno una sola gara, un trofeo senza più impegnarsi in più gare e come dargli torto? Sponsor all’orizzonte sempre meno causa una congiuntura economica triste, spese sempre più elevate e poi bisogna mangiare, non c’è solo la moto!

In più l’offerta cresce, ci sono trofei per tutti i gusti e anche qui è ora di mettere un freno. E’ logico che ci sia scelta, ma non troppa perché quei pochi che ancora lo fanno per passione, moto club Ducale, Gentlemen’s, cito questi solo perché fanno più gare degli altri, un giorno, speriamo mai, smetteranno e la frittata sarà servita al 100%. Perché un moto club dovrebbe decidere di fare meno gare è presto detto: i piloti sono sempre meno al via se non vengono affiancati trofei numerosi e così con meno iscrizioni si perde di più visto che il pubblico latita e non è garanzia di guadagno. E poi parlare di guadagno è fin troppo ottimistico, semmai si coprono le spese senza rimetterci. E perdere soldi è un attimo siccome una gara costa una follia. Invece chi guadagna veramente sono i promotori che prendono fior di quattrini per le iscrizioni e non rischiano nulla! Ebbene secondo il mio punto di vista è ora di darsi una regolata e vedere di iniziare a tutelare le aprti deboli: piloti e moto club che lo fanno per puro spirito di passione!

 
TORNA ALL'ELENCO REDAZIONALI
Sito realizzato da New Works Webtech